Visualizzazione post con etichetta Senegal. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Senegal. Mostra tutti i post

Senegal - Turkey

L'ultimo catechismo di Bruno Metsu
22 giugno 2002, Nagai Stadium, Osaka
Campionato del mondo - quarti di finale
TabellinoFull match * | Highlights

* Registrazione (gratuita) necessaria

Appuntamento con la storia. I media quel giorno esagerarono un po'. Senegal e Turchia si disputarono l'accesso alle semifinali del Mondiale asiatico: un traguardo mai raggiunto fino ad allora.

Il Senegal dimenticò la spensierata arrembanza delle partite precedenti. La Turchia continuò a giocare col coltello tra i denti. Ne venne fuori una partita noiosa, chiusa e senza reti, fino ai supplementari, quando il "golden goal" di Ilhan Mansız spense la favola africana e proiettò la mezzaluna europea oltre il Bosforo.

Sweden - Senegal

16 giugno 2002, Big Eye Stadium, Ōita
Campionato del mondo - ottavi di finale
TabellinoFull match * | Highlights

* Registrazione (gratuita) necessaria

La bulimia affaristica ormai ha corrotto anche l'UEFA, che decidendo di portare a 24 le partecipanti alla fase finale ha deciso di rovinare anche il torneo più qualitativo: l'Europeo per nazioni, soprattutto quello che si contendevano solo 8 squadre. I satrapi della FIFA stanno meditando di portare a 40 le partecipanti al Mondiale, per svilirlo del tutto. In tanta devastazione - tartufescamente proposta come "democratico allargamento della partecipazione" anche alle nazioni escluse per un secolo (et pour cause!) dal calcio di élite - ogni tanto i mondiali hanno offerto piccole epopee con protagoniste squadre e nazioni quasi sempre relegate tra le escluse dalla storia.

Nel 2002 fu il Senegal a scrivere la sua pagina di gloria. Sconfitta la Francia nella partita inaugurale, pareggiato con la Danimarca alla seconda e rischiato di buttar via un 3:0 alla fine del primo tempo con l'Uruguay (pazzesco 3:3 finale con salvataggio sulla linea di Lamine Diatta su incornata di Richard Morales all'ultimo minuto), gli africani affrontarono negli ottavi di finale una Svezia tra le più modeste della storia il 16 giugno 2002, al Big Eye Stadium di Oita. Il ventenne Zlatan Ibrahimović, che subentrò al 76°, era solo una "promessa" all'epoca. A portare in vantaggio gli scandinavi fu l'unico giocatore di talento, Henrik Larsson.

A quel punto diventò protagonista uno sconosciuto giocatore del Sedan, Henri Camara, che pareggiò le sorti del match prima dell'intervallo e poi segnò nei supplementari il golden goal che qualificò per la seconda volta una squadra africana ai quarti di finali di un Mondiale, dopo il Camerun nel 1990.

Senegal - Uruguay

Dal dischetto, Alvaro Recoba
perfeziona una memorabile remuntada
11 giugno 2002, Suwon World Cup Stadium, Suwon
Campionato del mondo - fase a gironi (gruppo A)
TabellinoFull match * | Highlights

* Registrazione (gratuita) necessaria


Denmark - Senegal

Jon Dahl Tomasson non ha più
alcuna ragione di stare sul gesso
del penalty
6 giugno 2002, Daegu World Cup Stadium, Daegu
Campionato del mondo - fase a gironi (gruppo A)
Tabellino | Full match * | Highlights

* Registrazione (gratuita) necessaria

France - Senegal

Gli eredi di Roger
31 maggio 2002, Seoul World Cup Stadium, Seoul
Campionato del mondo - fase a gironi (gruppo A)
Tabellino | Full match * | Highlights

* Registrazione (gratuita) necessaria

Nella partita inaugurale del Mondiale i campioni in carica furono clamorosamente battuti da una delle nazionali esordienti, il Senegal, ex colonia francese, che schierava giocatori tutti provenienti dal campionato transalpino ed era guidato da un allenatore francese, Bruno Metsu, che l'aveva condotto alla finale della Coppa d'Africa qualche mese prima. Dunque non proprio degli sconosciuti.

La Francia era reduce dall'aver vinto anche l'Europeo del 2000 e la Confederations Cup del 2001 sotto la guida di Roger Lemerre, che schierò la formazione migliore, ad eccezione dell'infortunato Zidane. La squadra però non giocò. Lo spogliatoio era dilaniato da contrasti insanabili tra le varie componenti etniche: la favola bella dell'integrazione multiculturale finì in frantumi in quel torneo. A sprezzo del ridicolo gli intellettuali parigini provarono a consolarsi sostenendo che il gol di Papa Bouba Diop rappresentava il riscatto dal colonialismo. Il nostro Maestro avrebbe semplicemente constatato che i ragazzi africani si stavano guadagnando onestamente la micca.