L'astuzia di Pablito |
18 giugno 1978, Estadio Monumental, Buenos Aires
Campionato del mondo - seconda fase (gruppo A)
In una partita complessivamente modesta, che segnalò il crinale discendente della squadra dopo il girone iniziale folgorante, unico a ergersi con una prestazione strepitosa fu Marco Tardelli.
Bearzot aveva provato a fare qualche rotazione per alleviare la stanchezza accumulata dai titolari. Il gol di Paolo Rossi al 14° - "una elegantissima rapina in guanti gialli", come la definì Arpino - non risparmiò agli azzurri molte sofferenze: in difesa, "a parte l'ottimo Scirea, si aprivano troppi varchi", in "mediana Benetti era un po' troppo esitante". Causio, invece, "appariva viziato da smanie brasilere", e i tre davanti (lui, Bettega e Rossi) "tentavano triangolazioni perfin troppo leziose". Lo stesso Arpino commentò: "Calma ragazzi, non siete tre Pelé assommati l'uno all'altro, con tutto il rispetto".
Una "lunga fase angosciosa" accompagnò la partita azzurra nella ripresa, ma alla fine gli italiani riemersero all'attacco "con l'orgoglio". Secondo Brera, però, "la qualità del gioco è molto scaduta: gli azzurri sono tutti stanchi". Lo avrebbero confermato nella partita successiva con l'Olanda: non fu solo un problema di diottrie, infatti.