L'incubo di San Dino

Schegge
Il gol che mise fine all'imbattibilità di Dino Zoff
15 giugno 1974, Olympiastadion, Monaco di Baviera
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Rientravano in campo, il largo muggito lungo le curve si quietò nell'attesa. L'arco del cielo tendeva a vaghi colori d'un verde cinerino, quasi inutili apparivano le gigantesche incastellature dei fari accesi. Arp ebbe appena il tempo di abbassare lo sguardo e un segmento era stato proiettato dalla ragnatela nera, un compasso d'eleganza che sbisciava sull'erba, solo e felice, le gambe d'ebano e il torso coordinati nell'affondo improvviso, Spina cercò di abbatterlo, scavalcato roteò su se stesso tuffandosi poi per abbrancarlo con una mano a ludibrio d'ogni sapienza stilistica, ma Sanon era ormai via, disperatamente San Dino usciva, costretto ad allungarsi e toccar terra per chiudergli spazio, il tocco lieve di Sanon lo evitò, nessuna angosciosa sospensione di fiato in quell'immenso silenzio poté impedire al pallone di adagiarsi in rete. Una calotta di ghiacci precipitò sullo stadio (Giovanni Arpino, Azzurro tenebra, p. 82).