Bergomi e Rocheteau |
Campionato del mondo - ottavi di finale
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Il Vecio si sedette per l'ultima volta sulla panchina della Nazionale a mezzogiorno di quel giorno. Avversaria la Francia, campione d'Europa, che non batteva gli Azzurri in gare ufficiali dal 1920. Pur campione del mondo in carica l'Italia non riuscì ad onorare gli ottavi di finale di quel Mundial.
Bearzot mise in campo Beppe Baresi al posto di Di Gennaro nell'illusione che potesse fermare, come talora aveva fatto in campionato, Michel Platini. Come ricorda Brera, al 18° Baresi "tenta su di lui un dribbling aereo, neanche si trattasse di un povero nesci: stupito, Platini si volta a stoppare il temerario pallonetto e di nuovo si volta per saltare il malcapitato interista, poi avanza aspettando che altri si presentino al sacrificio: nessuno si fa sotto e lui va in gol! Ha l'aria di essersi spazientito". Roi Michel non completa nemmeno la partita: sul 2:0 lascia il campo: "ci ha generosamente snobbati, e qualcuno è stato così fesso da pensare che non abbia voluto infierire: macché, ne quidem cacavit nos!".
Brera è testimone diretto della disfatta: "L'impotenza degli azzurri è drammatica. Mai li avevo visti così a terra, mai così mortificati. Enzo Bearzot non sa capacitarsi ancor oggi di quella inopinata Waterloo. Trattandosi di un uomo serio, intelligente e leale, si deve credergli sulla parola. Dopo tutto, il calcio è un mistero agonistico e certi suoi eventi possono apparire imperscrutabili".
Vedi anche L'inutile mordacchia (Eupallog Calendario)