Sir Stanley Matthews dice addio all'erba verde dei campi

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Matthews farewell match
28 aprile 1965, Victoria Ground, Stoke-on-Trent
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Da "La Stampa", 29 aprile 1965

La lunga carriera di Sir Stanley Matthews, costellata da circa ottocento partite e da settanta presenze in nazionale e nelle rappresentative di Lega, si è conclusa ieri sera in trionfo sul campo dello Stoke, la società del suo debutto e del suo tramonto, di fronte a 35 mila spettatori entusiasti, in compagnia dei più celebri atleti del mondo. Dopo trentatré anni, questo baronetto dello sport, questo maestro e gentiluomo come lo chiamano gl'inglesi, si è congedato dai suoi amici con un incontro a tratti maiuscolo, pieno di nostalgia e di rimpianto, contro una selezione europea. Sir Stanley Matthews capitanava una squadra composta dai migliori giocatori d'Inghilterra, e aveva di fronte Di Stefano, Puskas, Schnelllnger, Baxter, il fiore del calcio europeo. Non ha vinto, sir Stanley, ma nessuno ha attribuito la minima importanza alla sua sconfìtta. 
In verità, dal momento in cui ha fatto ingresso in campo, Matthews non ha tradito per un solo momento la sua età. Gli altri giocatori erano già tutti schierati e lo aspettavano applaudendo. Una banda di cornamuse gli ha fatto strada e la folla si è levata in piedi gridando il buo nome a squarciagola. Matthews ha ringraziato tutti, aveva le lacrime agli occhi. «Non dimenticherò mai questa serata», ha detto a partita finita. In precedenza c'era stato un ricevimento in suo onore, al quale avevano partecipato i dirigenti di molte federazioni, allenatori, ex calciatori convenuti da tutte le parti del mondo. Matthews aveva brindato con una aranciata. Un incontro di vecchie glorie ha preceduto quello tra la sua squadra e la selezione europea. C'erano nomi noti anche al pubblico italiano, Finney, Mortensen, Lofthouse, Blanchflower. Insomma, è stata una rassegna della vita di Matthews, della sua carriera, racchiusa in poche dense ore. Non era mai avvenuto che il mondo dello sport rendesse un così cordiale omaggio a un singolo personaggio. Matthews lo ha però ampiamente meritato. Andandosene, egli lascia un esempio innegabile di serietà e di correttezza sportiva. 
Le formazioni erano le seguenti: 
Selezione europea: Yachin; Johanneson. Schnelllnger; Pluskal, Popluhar, Masopust; Henderson, Kubala, Di Stefano, Puskas, Van Den Boer. 
Squadra di Matthews: Waiters; Cohen, Thomson; Haynes, Flowers, Baxter; Matthews, Greaves, Gilzean, Douglas, Jones