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Tabellino | Video (BP) [2:07]
"Ed ecco, nel dicembre del 1932, arrivare il test più probante per il Wunderteam: l'Inghilterra. La nazionale inglese non era sicuramente la miglior formazione al mondo, nella maniera più assoluta. Ma il mondo la rispettava per la sua influenza sullo sviluppo del gioco e, all'interno dei propri confini, non era ancora mai stata battuta da nessun avversario straniero".
"Il Wunderteam non iniziò bene il match, e dopo appena ventisei minuti la nazionale inglese era già avanti di due reti, entrambe realizzate dall'attaccante del Blackpool Jimmy Hampson. L'Austria accorciò le distanze dopo sei minuti dall'inizio del secondo tempo, con Sindelar e Anton Schall abili nel mandare in gol Karl Zischek. Walter Nausch colpì un palo in mezzo ad un bel po' di confusione, ma poi, con l'Inghilterra che si stava riprendendo, una punizione di Eric Houghton venne deviata da Schall e superò il portiere Rudi Hiden per il 3-1 degli inglesi. Sindelar, con un fantastico controllo di palla e un tiro deciso riportò il match sul 3-2. Ma poco dopo la sua realizzazione, una conclusione da lontano di Sam Crooks riportò l'Inghilterra avanti di due gol. Con la nazionale inglese frustrata per l'abitudine della squadra avversaria di posizionarsi dietro la linea della palla quando si trovava a doversi difendere, l'Austria continuava a dominare il gioco, imbastendo la sua rete di passaggi, ma alla fine la sua mancanza di incisività fu determinante per l'esito della partita. Zischek sfruttò un calcio d'angolo accorciando le distanze per i suoi quando mancavano cinque minuti prima della fine della gara. Ma ormai era troppo tardi. Gli austriaci persero il match 3-4, ma nonostante ciò la loro prestazione colpì la fantasia collettiva. "Una rivelazione", affermò il Daily Mail, mentre The Times consegnò all'Austria la 'vittoria morale' di quel confronto".
[Jonathan Wilson, La piramide rovesciata, pp. 95-97].