France - Italie

9 novembre 1958, Stade Olympique Yves-du-Manoir, Colombes
Amichevole internazionale
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La Francia ha brillato ai mondiali di Svezia. Noi non abbiamo nemmeno partecipato. Gli azzurri scendono in campo dopo sei mesi, Foni è stato liquidato e a guidare la nazionale c'è Gipo Viani. Siamo sfavoriti, schieriamo diversi esordienti (Buffon, Benito Sarti, Pascutti e il giovanissimo Nicolé). A vedere il match, naturalmente, c'è Vittorio Pozzo. Che così inizia il suo resoconto da Colombes: "Sta proprio scritto che nello sport del calcio i francesi non possono ridurci alla resa. Alla catena che ha oramai la lunghezza di 38 anni, è venuto ad aggiungersi un altro anello. E questa volta più che d'un mancato successo dei nostri avversari sarebbe il caso di parlare proprio di un mancato insuccesso dei medesimi. Noi avevamo messo in campo una formazione che nessun nesso aveva con la logica e nessuna ragione tecnica di esistere. E subito da Parigi ci si contrappose un undici che si trovava all'estremo dello sue risorse fisiche, che non era in grado di reggere a uno sforzo di 90 minuti e che, dopo un inizio veloce, brillante e irruente, calò di ritmo e di tono in modo così palese da farsi fuggire il vantaggio che aveva nelle mani, da divenire perdente da vincitore che era, da risultare nettamente battuto per tutto il periodo centrale della ripresa, e da dover considerare come una vera manna piovuta dal cielo il pareggio in cui, grazie a un guizzo d'energia del suo terzino e capitano Marche e a una prodezza tecnica eccezionale del suo cannoniere capo Fontaine, ha potuto trovare rifugio nei minuti finali dell'incontro". Strepitoso