Amichevole internazionale
Tabellino | Sintesi [24 min. ca.] | Highlights
Vi sono coincidenze che sembrano cariche di senso.
Dopo che l'Aranycsapat, nel 1953, abbatté per prima le recinzioni di Wembley, quasi tutti dal continente si erano già abbeverati alle sorgenti del football, per lungo tempo considerate sacre e inaccessibili. La mattina del 25 marzo 1981, dunque, la Spagna intera si sveglia con questo pensiero: "Può il paese che ospiterà la prossima coppa del mondo non vantare ancora una sola vittoria in terra albionica?"
Cinque volte a Londra, cinque sconfitte.
La prima fu assai pesante. Già, sono passati quasi cinquant'anni, era il 9 dicembre 1931. Sette a uno, sette palloni finiti alle spalle del Divino, sette volte Ricardo Zamora dovette chinarsi, raccogliere il cuoio e mestamente rispedirlo verso il centro del campo.
La mattina del 26 marzo 1981, la Spagna si sveglia con la sensazione di essere finalmente un paese normale. La Roja ha espugnato Wembley.
Jesús María!
Davvero?
Davvero. Ha vinto, due a uno.
E chi ha fatto il secondo gol?
Zamora.
Jesús María Zamora Ansorena.
[Michele Ansani, Lenta può essere l'orbita della sfera]