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Tabellino e altra documentazione | FM | Copia: 1°T - 2°T | Highlights
Da La Stampa, 9 novembre 1978
Ajax, per Cruyff un triste addio
L'Ajax di oggi, lontano parente di quello dei tempi d'oro, ha respinto i ricordi del suo glorioso passato nel modo peggiore possibile, rovinando la festa di Cruyff con una clamorosa «non partita», martedì, al cospetto del Bayern nello stadio Olimpico di Amsterdam gremito di oltre 75 mila spettatori. I tedeschi hanno vinto per 8-0, colpendo inoltre due pali: lo scatenato Rummenigge (quattro), Mueller (due) e Breitner (due) gli autori delle reti. Non è esagerato parlare di vero boicottaggio dell'Ajax nei confronti del suo vecchio leader, il quale per l'ultima volta ha indossato la casacca biancorossa numero 14, il «suo» numero. Krol è il maggior indiziato di questa disfatta: ha sempre giocato in linea con la difesa, svagato e disattento, privando la squadra praticamente del libero, favorendo gli «uno-due» del contropiede del Bayern che entrava come un coltello nel burro. Un vero scandalo. Soltanto il molucchese Tahamata e il cinese La Ling hanno dimostrato di voler giocare, Cruyff ha cercato alcuni assolo applaudito dalla folla ed ha lasciato il campo a cinque minuti dalla fine amareggiato ma accompagnato dalle ovazioni di un pubblico che non aveva dimenticato lui e il volto dell'Ajax vero. Il Bayern ha giocato a sua volta impietosamente, come se si trattasse di una gara di coppa, non di una partita-festa. Difesa serrata e contropiede veloce: dietro gli anziani Maier e Schwarzenbech a bloccare ogni velleitaria offensiva degli olandesi, a centrocampo grande gara di Breitner, il figliol prodigo rientrato dalla Spagna, e dello jugoslavo Branko Oblak. Davanti un Rummenigge scatenatissimo e un Mueller sempre opportunista.