15 gennaio 1997, Parc des Princes, ParisSupercoppa europea - gara di andata
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... Perchè la squadra di Lippi ha il merito di impegnarsi sempre, specialmente quando c' è la tv, quando le luci della notte e degli sponsor accendono l'evento. Sa mostrarsi benissimo, la Juventus, collettivo di qualità superiore. E poi, a parte poche eccezioni, qualsiasi partita in Europa si rivela molto più facile di qualsiasi partita in Italia ... Sarà anche stata una supercomica, però la Supercoppa arriva a Torino con venti giorni di anticipo, visto che la seconda finale di Torino (povero incasso, povero business) servirà solo come sadico allenamento notturno, il 5 febbraio. Anche ieri sera il gelo non mancava, visto che metà prato era bianco come una distesa lappone: e la Juve ci ha pattinato sopra in attacco, nel primo tempo, senza sbandare mai. Fuori Boksic e Jugovic, con Montero in panchina, Marcello Lippi ha messo Tacchinardi a centrocampo e Padovano in avanti. Contro questo Psg era impossibile sbagliare qualunque mossa, però la squadra ha funzionato sempre. Ottima in difesa, ottima pure in attacco. Bene, cioè normali, tutti gli altri, voto e giudizio politico perchè questa non era una finale, era un dettato di prima elementare proposto a studenti universitari ...
(Maurizio Crosetti, La Repubblica, 16 gennaio 1997)
