Coppa delle Fiere - finale (gara di ritorno)
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Don Revie guidava il Leeds United, da qualche anno; era un allenatore di successo, e fece vivere ai Peacocks stagioni di avanguardia. Anche in Europa. Aveva parecchia fiducia nei suoi: tant'è vero che, quando sul finire dell'inverno gli ungheresi dell'Ujpest li buttarono fuori dalla Coppa fieristica senza faticare più di tanto, lui si convinse che doveva per forza trattarsi di uno squadrone per chiunque inarrivabile (o quasi). E difatti i magiari cavalcarono sino alla finale, dove il tabellone fissò per loro l'appuntamento con un altro undici albionico: il Newcastle United. Don Revie sentenziò: "solo se potessero schierare tutti insieme George Best, Bobby Charlton e Billy Bremmer, i Magpies avrebbero qualche chance".
Detto fatto. Bastò Bobby Moncur (skipper del Newcastle), scozzese come Bremmer (skipper del Leeds). Certo, a distanza di decenni la cosa non desterà particolari stupori. Ma le cose del calcio vanno sempre esaminate nel dettaglio. E il dettaglio è che, in tutta la sua carriera (dodici stagioni nel Newcastle - a partire dal 1962 -, centinaia di partite), Bobby Moncur (difensore centrale di ruolo) fece solo tre gol. Tutti e tre ad Antal Szentmihályi, che era il portiere dell'Ujpest: segnò i primi due della gara d'andata (finita 3:0), segnò il primo dei suoi nella gara di ritorno (una splendida girata a volo di sinistro nel cuore dell'area intasata), che si stava mettendo assai male. Così il Newcastle alzò il suo primo e sinora unico trofeo continentale. Gli ungheresi, dal canto loro, imboccarono definitivamente la via della marginalità calcistica, dopo i fasti dell'Aranycsapat e le belle pagine scritte ancora nei '60 dalla nazionale olimpica e dalle loro squadre di club.