Le finali di Coppa dei campioni
Tabellino | Full match | Sintesi [9:56]
Le maggiori 'historiae' della pedata italica centrano la narrazione della tarda primavera 1964 soprattutto sullo scandalo anfetaminico che coinvolse il Bologna, dapprima penalizzato e poi assolto in una tipica, insensata e discutibile vicenda nostrana. Nel bel mezzo della settimana che precedeva l'ultima di campionato - con rossoblu e nerazzurri appaiati in cima alla classifica - era però in calendario la finale della Coppa dei campioni - che, nelle menzionate storie, figura come evento secondario. Vi erano trionfalmente giunte proprio l'Internazionale di Milano (per la prima volta) e il già leggendario Real Madrid, alla ricerca della sesta consacrazione. Era il 27 maggio 1964. Si giocava al Praterstadion di Vienna. Diretta televisiva e calcio d'inizio alle 19.30.
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Dal resoconto di Vittorio Pozzo (La Stampa, 28 maggio 1964)
"L'Italia si è trasferita in Austria. Mai visti tanti sostenitori di una squadra nostrana in una città prettamente danubiana come questa. Chi scrive ricorda i tempi successivi alle due guerre mondiali, quando bisognava fare bene attenzione ad alzare la voce in lingua italiana per essere sicuri di tornare a casa incolumi. Ora qui a Vienna sono da 20 a 25 mila persone che sbandierano stendardi italiani e che urlano in tutti i dialetti del nostro paese il loro entusiasmo ed il loro incitamento. I tempi evidentemente sono cambiati di molto e più ancora che i tempi è cambiata la mentalità della gente. E poi gli austriaci, nel caso particolare che ci concerne, si sentono costretti a fare dignitosamente la parte dei neutrali. Sono essi che ospitano e non possono parteggiare per nessuno. Almeno ufficialmente. Tengono per sé i loro pensieri e le loro impressioni e non li comunicheranno che più tardi ai loro giornali. I quali, essendo domani una giornata festiva, non saranno leggibili dal pubblico se non nella mattinata di venerdì 29 corrente. Forse non è un gran male che dopo il grande putiferio che scatenerà la battaglia odierna intervenga una pausa di ventiquattro ore fra il combattimento dei calci e quello delle parole, o delle considerazioni relative. Il silenzio porta spesso consiglio. Tanto più che si tratterà di un silenzio relativo perché la partita, come già detto, è stata teletrasmessa questa sera a 18 paesi differenti e in 22 lingue diverse. Sono qui presenti giornalisti e inviati speciali di tutti i paesi d'Europa e di molte nazioni di altre parti del mondo. A parte la prevalenza degli italiani, l'ambiente dello stadio del Prater può essere definito come pienamente internazionale. Molti vecchi nazionali presenti nel campo sono stati a visitarci; tra gli altri il vecchio Sesta Schmaus ... L'incontro in sé è stato del tutto equilibrato, anche se nel secondo tempo gli spagnoli hanno dominato con maggiore insistenza, ed anche se la seconda e la terza rete dei nerazzurri sono state dovute più che altro a due marchiani errori dei difensori madrileni. E' essenzialmente nel tipo di gioco che gli interisti sono stati superiori. Suarez e Picchi sono i due uomini che maggiormente sono saliti in risalto nell'occasione, ma l'intera squadra merita rilievo per il modo in cui si è comportata. La compagine giovane ha battuto sullo slancio l'unità anziana, una unità che non poteva né può continuare a stare sulla breccia eternamente. Noi pronostici non ne facciamo mai, perché sappiamo troppo che cosa è il gioco della palla rotonda in sé e per sé. In questa occasione comunque abbiamo preferito esprimerne una di previsioni, favorevole alla squadra italiana. Siamo lieti di averla imbroccata questa previsione, perché basata su dati di fatto. Non ce ne inorgogliamo ad ogni modo e preferiamo per l'avvenire ritornare al nostro sistema di pronosticare l'esito delle partite al momento in cui esse sono giunte al loro termine".