Italia - Paises Bajos

Franco Causio e Pieter Schrijvers
21 giugno 1978, Estadio Monumental, Buenos Aires
Campionato del mondo - seconda fase (gruppo A)
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L'Italia si giocò contro l'Olanda l'accesso alla finalissima del Mondiale. Ai Tulipani bastava un pareggio. Gli Azzurri riproposero subito il calcio veloce e triangolare che avevano messo in mostra nel girone iniziale, e Bettega e Rossi sprecarono qualche occasione prima del vantaggio (su autorete).

Nell'intervallo Bearzot sostituì fiduciosamente Causio con Claudio Sala, per "risparmiarlo" in vista della finale. Il centrocampo era orfano di Antognoni, infortunatosi con la Germania: quando l'Olanda pareggiò a inizio ripresa, dalle scarpe di Benetti, Tardelli e Zaccarelli non venne aiuto e Sala non combinò gran che. Il calo fisico propiziò la mancata chiusura dei varchi e con un bel tiro da lontano Arie Haan regolò il risultato senza discussioni.

All'epoca furono messe sotto accusa le diottrie di Dino Zoff, e si favoleggiò di tiri da 30 e da 40 metri. Se li si riguarda bene, il gol di Ernie Brandts fu scoccato dalla lunetta (da circa 20 metri, cioè) e quello di Haan al massimo da una trentina. Tiri che nel calcio del 2000 sono pane quotidiano anche nelle serie inferiori, ma che allora erano abbastanza rari. Soprattutto erano tiri "moderni", con la tendenza a uscire. E questo li rese imparabili, anche a San Dino.

Se, in contemporanea, Hans Krankl non avesse segnato a 3 minuti dalla fine, sarebbe stata la Germania ad approdare alla finale per il terzo posto in vece dell'Italia. Eupalla non fu crudele nei confronti del bel gioco mostrato a lunghi tratti dagli Azzurri di Bearzot in quel Mondiale.