Castilho, Kocsis, Czibor |
Coppa Rimet - quarti di finale
Tabellino | Sintesi: 01 02 03 | Video (MLSZ) | Highlights
Quando vengono in Europa a disputare i mondiali, i brasiliani ciclicamente sbroccano e cominciano a picchiare come fabbri. Gli annali pedatori annoverano perlomeno tre partite glorificate da tali prodezze.
Si ricorda, in primo luogo, la "battaglia di Bordeaux" del 12 giugno 1938 contro i cecoslovacchi: sin dai primi minuti la partita degenerò in rissa, con tre espulsi (due brasiliani), due fratture (a un braccio del grande portiere ceco Planicka, e a una gamba del connazionale Nejedly), vari altri acciaccati, supplementari 9 contro 9, e rissa finale con il coinvolgimento delle panchine [vedi].
Celeberrime saranno anche le mazzate scambiate con gli olandesi il 3 luglio 1974 a Dortmund, che originavano dalla frustrazione per la superiorità incommensurabile degli Oranje rispetto ai campioni del mondo. Anche allora, oltre a muscoli e caviglie tumefatte, un brasiliano espulso [vedi].
Ma forse la gazzarra più indegna i brasiliani la inscenarono il 27 giugno 1954 a Berna contro l'Aranycsapat. Anche in questo caso la scintilla divampò dalla frustrata presunzione brasiliana di fronte alla maestosa superiorità del calcio magiaro. Sotto di due gol al 7° minuto, i sudamericani incominciarono a randellare sistematicamente. Gli ungari non stettero a guardare e reagirono con gli interessi. Alla fine sia Nilton Santos che Bozsik, che avevano allestito un ring a centrocampo, costrinsero l'arbitro a prendere atto, al 71°, che forse era meglio che si accomodassero negli spogliatoi. Dove li raggiunse anche Humberto dopo una manciata di minuti. Quando Kocsis mise dentro il 4:2 all'88°, i brasiliani accesero una rissa gigantesca, che durò oltre due minuti, a calci e pugni. Al fischio finale, la battaglia proseguì nel tunnel e negli spogliatoi, dove volarono panche, sedie e bottiglie.
L'atteggiamento più vergognoso, come spesso accadde (e accade), fu quello della FIFA: nessuna punizione (e passi ...), ma nemmeno un biasimo o una nota ufficiale. Lo spettacolo doveva andare avanti. Nella terra madre del 18enne Sepp Blatter, che prese appunti.
Vedi anche:
- Alla discoteca del Wankdorf (Eupallog Calendario)
- Le cronache di Monsù Poss