Le finali di Coppa dei campioni
Tabellino | Full match | Highlights
Ripetizione della finale. In programma il precedente 15 maggio, terminò 1:1 ai tempi supplementari, grazie a un gol (divenuto leggendario) segnato da Georg Schwarzenbeck nei dintorni del 120° minuto [vedi].
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Il commento di Bruno Perucca (Stampa Sera, 18 maggio 1974)
"La grande paura ha svegliato la belva che alla prima uscita era apparsa stranamente mansueta: l'Atletico di Madrid mercoledì aveva messo in difficoltà inaspettatamente il Bayern di Monaco, ma ieri sera i tedeschi si sono scatenati e la squadra di Lorenzo è stata travolta. Una differenza enorme fra l'andamento della prima sfida e quello del match decisivo: malgrado la fama di «mago» di Lorenzo, è stato Udo Lattek a variare nel modo più appropriato i temi di gioco, chiedendo a Muller un movimento notevole e lasciando più avanti Hoeness per impostare e rifinire il contropiede.
Indubbiamente i due giocatori sono saliti di tono rispetto alla precedente esibizione. Con Beckenbauer, hanno composto il triangolo che ha sostenuto il Bayern, anche se ieri sera è stata tutta la squadra a giocare al massimo. Muller è parso davvero trasformato. Tanto era stato fermo ed incerto nella partita di mercoledì, quanto si è battuto ieri su tutto il fronte dell'attacco. Muller, del resto, era stato strigliato dal suo trainer nel ritiro subito dopo la prima partita, ed i risultati si sono visti.
Ma l'uomo che più ha impressionato nella serata è stato Uli Hoeness, 22 anni, veramente un giocatore al quale non è difficile predire una carriera clamorosa. Già ai mondiali, la Germania conta principalmente sul blocco del Monaco, Hoeness in testa, per vincere finalmente quel titolo che da tre edizioni della Coppa sembra sfuggirgli per un soffio.
Ieri sera sul campo dell'Heysel si è ripetuto nuovamente lo scontro di tattiche, ma meno marcato che non nella prima partita. L'Atletico, probabilmente, non ha più avuto la forza di far reggere quel suo gioco corto, fatto di passaggi stretti, di scambi corti, che però è piuttosto dispendioso. Così alla distanza la maggior potenza atletica del Bayern, che gioca un calcio essenziale, modernissimo, proiettando i giocatori in contropiede con molta abilità, ha avuto ragione.
Gli spagnoli sono andati vicini al grande risultato l'altra sera, quando sono stati raggiunti in extremis dal gol di Schwarzenbeck, ma questa volta hanno dimostrato che il loro era stato un exploit irripetibile. La Coppa dei Campioni va meritatamente al Bayern, che è partito per la Germania dove oggi pomeriggio giocherà in campionato sul campo del Borussia.
Com'è noto Beckenbauer e compagni si sono già assicurati lo scudetto, questa è una partita praticamente «inutile», ma Lattek non vuole fare brutte figure, e chiede un ultimo sforzo ai suoi giocatori che avranno cosi disputato la bellezza di quattro partite in sette giorni, due di campionato, sabato scorso ed oggi, e due di Coppa dei Campioni. E con la squadra sono ripartiti anche i tifosi.
La notte di Bruxelles è stata piena di canti e grida dei sostenitori bavaresi che hanno praticamente tenuto sveglia la città".