Carlos Alberto |
Coppa Rimet - finale
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La Coppa Rimet fu assegnata definitivamente nella finalissima tra Brasile e Italia, dopo sontuose semifinali tra nazionali tutte già campioni del mondo, a suggello di un torneo memorabile.
L'Italia vi giunse esausta e forse appagata. I campioni degli anni 1930s non trovavano riscontro in una generazione più incerta e forse di minore qualità complessiva. Soprattutto, gli Azzurri non erano più guidati da un allenatore come Vittorio Pozzo, uno dei più grandi della storia del football (e non solo del calcio), ma dal modesto Ferruccio Valcareggi.
Il Brasile vi arrivò invece in un crescendo di prestazioni contro squadre di calibro. La squadra reggeva il confronto con i campioni del 1958, certamente superiori nella linea difensiva, e aveva nel suo attacco (che giocava, senza predicarlo, un 4-2-3-1, con Pelé e Tostao ad alternarsi di punta) la sua forza migliore e devastante. Mario Zagalo ne rappresentava la continuità.
Si giocò, ancora una volta, a mezzogiorno. Per fortuna una lunga pioggia mattutina aveva attenuato la consueta calura. Al 18° Pelé salì in cielo e insaccò di testa, lasciando al piano di sotto il buon Tarcisio. Al 37° Clodoaldo regalò palla a Bonimba che si involò a segnare sportellando Giggirriva. Ma non ci illuse. Rivera rimase in panca a rodersi: niente staffetta perché Valcareggi temeva di perdere peso in mezzo al campo. In questo modo perse senz'altro ogni speranza.
Nell'ultima mezzora i brasiliani dilagarono: Gerson da fuori area, Jairzinho (il primo a segnare in tutte le partite di un'edizione) e infine Carlos Alberto, a suggello di un'azione corale meravigliosa, consacrarono la Seleçao campione definitivo davanti, si stima, a un miliardo di telespettatori.
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