Campionato del mondo - fase a gironi (gruppo F)
Tabellino | Full match * | Highlights
* Registrazione necessaria
* Registrazione necessaria
La nazionale italiana arrivò ai Mondiali del 2010 accompagnata da uno scetticismo serpeggiante tra i tifosi e i giornalisti. Se la gestione post Calciopoli affidata a Roberto Donadoni non aveva entusiasmato (agli Europei del 2008, però, gli Azzurri avevano ceduto alla Spagna solo ai rigori dopo una partita affrontata senza Pirlo), il ritorno al passato, cioè a Marcello Lippi, fortemente voluto dall'interessato e dal presidente della FIGC Abete, palesò subito un clima di restaurazione, con l'epurazione di alcuni giocatori promossi da Donadoni, a cominciare dagli invisi Ambrosini, Cassano e Panucci, e il richiamo di esponenti della vecchia guardia campione del mondo quattro anni prima. Le sonore sconfitte subite dal Brasile e soprattutto dall'Egitto alla Confederations Cup sudafricana del 2009 furono sottovalutate da Lippi, che fece quadrato intorno ai "reduci" del 2006.
Poco prima del torneo finale iridato si infortunò Pirlo e, nella prima partita del girone, anche Buffon, sostituito dall'incerto Marchetti. Lippi commise l'errore di non portare Rossi in Sudafrica e di ignorare l'attaccante più in forma della rosa, Quagliarella. Gli avversari erano di caratura modesta: a parte il Paraguay, il sorteggio aveva portato in dote la Nuova Zelanda e l'esordiente Slovacchia. Nella prima partita, il Tata Martino incartò il gioco di Lippi: i sudamericani andarono in vantaggio alla fine del primo tempo e gli italiani faticarono a rimettere in pari l'incontro.
Nella seconda partita gli Azzurri affrontarono gli "All Whites", che dopo 7 minuti erano già in vantaggio. Pareggio su rigore di Iaquinta alla mezzora. E poi più nulla, se non una sterile pressione. La squadra manifestò tutta la sua vecchiaia anagrafica e mentale. Le nuvole si stavano addensando all'orizzonte.