Campionato europeo - finale
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Signori, siamo nell'era - breve, per fortuna - del golden goal. Un fantastico jackpot. Se lo assicura la squadra che riesce a spareggiare il gioco dopo il novantesimo, in un match a eliminazione diretta. La partita, in tal caso, muore all'improvviso, come colta da infarto fulminante. E tra le finali interrotte da repentino e letale malore vi fu quella del 1996. L'incidente accade sul prato di Wembley. Vent'anni dopo, il titolo europeo è ancora un affare tra cechi e tedeschi, e certo non è un bel vedere. Squadre prudenti. Attendiste. Corte. Trascorrono i minuti, e per la Regina resistere al sonno è un'autentica tortura. Ci vuole un episodio. Eccolo: l'arbitro inventa dal nulla un calcio di rigore. Come infilare di nascosto la volpe in un pollaio: le squadre si allungano e gli spazi si allargano. La Germania trova il suo eroe, e si chiama Oliver Bierhoff. Agguanta il pari e si va all'overtime. Sempre lui, il brutto anatroccolo che aveva giocato poco e male nelle partite precedenti, trova la coordinazione giusta per steccare di sinistro (foto) una boccia che, deviata, sfugge alla presa di Kouba e lenta lenta rimbalza prima di decidere di andare ad addormentarsi definitivamente là, vicino al palo sinistro della porta dei cechi. E' così che la partita in un istante defunge: pace all'anima sua.