Olympique de Marseille - FK Crvena zvezda

Le finali di Coppa dei campioni

29 maggio 1991, Stadio 'San Nicola', Bari
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Da La Stampa (31 maggio 1991), commento di Bruno Bernardi

"C'è voluta la parata di Stojanovic sul primo tiro dal dischetto, quello calciato da Amoros, per decidere la vittoria della Stella Rossa sul Marsiglia nella finale di Coppa dei Campioni, conclusa a reti inviolate dopo 120' di vani assalti dell'Olympique con rari contropiede dei serbi. Una beffa per Bernard Tapie e per i 30 mila marsigliesi venuti a Bari con ogni mezzo. «Non sempre chi è più ricco vince», è stato l'amaro commento dell'allenatore Goethals, che dovrebbe essere sostituito da Ivic sulla panchina dei biancoblù. Lo spettacolo è stato al di sotto delle attese, com'è ricorrente nelle finali europee. Giocando all'italiana, la Stella Rossa ha avuto ragione ed ora vede aumentare la quotazione dei suoi giocatori, osservati dalla tribuna d'onore da personaggi come Sacchi, Trapattoni, Boniperti ed Eriksson. All'OM è mancato l'uomo che fa la differenza. Non lo è stato Jean-Pierre Papin, il bomber che piace ad un paio di grosse società italiane. Non lo è stato l'inglese Chris Waddle, ha deluso anche Abedì Pelè che in comune con «o' rey» ha solo il colore della pelle. Non potevano fare la differenza neppure i due «colored», il brasiliano Mozer e Basile Boli, quest'ultimo il più brillante di tutti in assoluto. L'ingresso di Dragan Stojkovic, un ex, al 111' non è servito a far pendere la bilancia dalla parte dei francesi. Stojkovic ha avuto un paio di spunti illuminanti, ma non poteva fare di più, considerando che è reduce da un brutto infortunio. Per tutta la giornata di ieri è proseguito l'esodo dei tifosi francesi e jugoslavi con pullman, aliscafi e traghetti. Non ci sono stati incidenti. I 2500 agenti utilizzati sono stati del tutto inoperosi".