Alemania Federal - Italia


11 luglio 1982, Estadio Santiago Bernabéu, Madrid
Campionato del mondo - finale
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Se quello del 2006 è forse il titolo che gli italiani (pallonari) avvertono con gratitudine ma con minore trasporto - benché la soddisfazione di mettere sotto gli spocchiosi galletti sia sempre una medicina benefica per l'intero paese -, quello del 1982 è forse il più bello, insieme a quello del 1938 (in terra di Franza, scorticati i padroni di casa e i presuntuosi brasiliani).

L'impresa del Vecio e dei suoi ragazzi - una generazione di campioni - segnò una svolta per la storia civile dell'intero paese, avvilito da troppi anni di piombo: fece ritrovare a una nazione l'orgoglio di essere un paese di lunga tradizione di eccellenza mondiale, dai fasti dell'età romana a quella dei municipi medievali, dallo splendore del Rinascimento al genio degli intellettuali che hanno fatto l'Italia unita (da Verdi a Croce, da Marconi a Fermi, da Fellini a Pasolini, da Meazza a Rocco, etc.).

La sera madrilena dell'11 luglio 1982, in uno dei santuari più imponenti del calcio mondiale, gli Azzurri suggellarono la memorabile cavalcata delle quattro partite unapiùbelladellaltra. A Gianni Brera esplose il cuore in tribuna: "Io triumphe, avventurata Italia! il terzo titolo di campione ti pone accanto al magno Brasile nella gerarchia del calcio mondiale. Hai strabiliato solo coloro che non te ne ritenevano degna, non certo coloro che sanno strologare a tempo e luogo sul mistero agonistico del calcio. La tua vittoria è limpida, pulita: non è neppure venuta dal caso, bensì da un'applicazione soltanto logica (a posteriori!) del modulo che ti è proprio, e in tutto il mondo viene chiamato all'italiana".

"Ora ti metto in guardia, cara vecchia smandrippata Italia. Sentirai irridere ai tedeschi, alla loro condizione amara, ai loro errori tecnico-tattici. Reagisci con forza: richiama gli invidiosi e gli imbecilli alle più normali consuetudini della storia e soprattutto della storiografia. Annibale e Napoleone vengono celebrati come geni della guerra. Ci si è mai domandato perche? Che diamine: perché gli storici scrivono per i vincitori di quei geni inarrivabili".

"Ora tu, cara vecchia smandrippata Italia, hai sfruttato appieno le virtù della tua indole. dunque della tua cultura specifica. Non si vince un mondiale senza storia; non si arriva senza nerbo né valore a una finale mondiale. Con nerbo e valore ci sono arrivati i tedeschi. Con bravura estrema li ha battuti l'Italia. ln alto allora le bandiere e i canti per l'Italia tri-campeona del mundo: in alto le bandiere e i canti per chi se l'è meritato. AI diavolo i malevoli i cacaminuzzoli gli invidiosi gli incompetenti i pirla i fessi ai quali non è piaciuta la vittoria italiana. Io triumphe, avventurata Italia. Dovessi per un mese cantare le tue caste glorie, ebbene, lo farei con grato entusiasmo. E grazie a voi, benamati brocchetti del mio tifo, benamati fratelli miei in mutande. Avevo pur detto che Paolo Rossi in trionfo è tutti noi. Il terzo titolo mondiale dell'Italia non si discute come non si discutono i miracoli veri. Adios, intanto tia Espana, adios".