Real Madrid CF - AC Milan

Le finali di Coppa dei campioni

Ernesto Grillo
28 maggio 1958, Stade du Heysel, Brussels
Tabellino | Highlights [4:35] | Altri [2:26] | Altri [2:06]

Riepilogo UEFA
Celebrazione madridista
Documentazione rossonera
Storie di calcio


Da Le soire, 29 maggio 1958
"La finale de la Coupe d’Europe 1958, disputée mercredi soir, à Bruxelles, fut passionnante tant par la pureté du jeu et la merveilleuse adresse des joueurs, que par l’animation, les coups de théâtre et les mille émotions de la seconde mi-temps. Et, au moment où la foule des 4.500 supporters espagnols envahit le terrain dans un enthousiasme que les gendarmes et la police ne comprirent pas tout de suite, le spectateur neutre ne pouvait regretter qu’une chose de cette soirée radieuse : c’est qu’il dût y avoir un vainqueur.Les deux équipes, en effet, furent également méritantes et belles. Et la seconde mi-temps constitua l’un des plus beaux spectacles sportifs que l’on puisse imaginer. Elle ménagea toute la gamme des émotions que peut susciter le football alors que la première partie avait été jouée de façon classique, académique pourrait-on dire, mais avait manqué de la pointe d’enthousiasme qui rend les matches parfaits.
La première mi-temps apporta au stade du Heysel comble et qui baignait dans une atmosphère toute latine, le spectacle d’un football posé, étudié dans ses moindres détails, trop étudié peut-être, car rien ne fut pratiquement laissé à l’inspiration des joueurs. Rien n’était entrepris dans un camp comme dans l’autre sans que chaque homme fût à sa place. Cette façon de faire nécessitait de courts temps d’arrêt, des instants de temporisation qui donnaient l’impression que la partie manquait de flamme, qu’elle languissait un peu alors que, en fait, en en analysant chaque phase, on se rendait compte que chaque passe était calculée, que chacune des actions personnelles de vingt-deux joueurs d’une adresse extraordinaire, procédait d’un football d’une classe exceptionnellement élevée. Cette partie de football cérébral (en première mi-temps) et de caractère, a valu au Real Madrid d’enlever la victoire à la 3e minute de la seconde prolongation, c’est-à-dire à la 108e minute de jeu. Cette victoire ne sera pas contestée, puisqu’il faut reconnaître que le Real est la meilleure équipe du monde. Qu’elle ait été tenue en échec, pendant près de deux heures est tout à l’honneur des Milanais !
Quoi qu’il en soit, le Real conserve la Coupe d’Europe qu’il a gagnée trois fois consécutivement. Et il faut avouer que cette coupe est en de bonne mains".

Da La Stampa, 29 maggio 1958
"Con quel tuffo prodigioso allo scadere del tempi supplementari, Alonso ha dato al Real Madrid la terza Coppa dei Campioni. Sul traversone di Cucchiaroni, la testa di Beraldo era emersa e aveva mandato la palla nell'angolino destro della rete spagnola. Sarebbe stato il pareggio e le due squadre avrebbero dovuto incontrarsi un'altra volta. Diciamo subito che il Milan ha avuto molta disdetta, che poteva senz'altro vincere, se la fortuna non avesse favorito il Real Madrid almeno un paio di volte. Infatti, oltre a questa parata incredibile allo scadere del tempo, ci fu una traversa colpita da Cucchiaroni al 28' del secondo tempo. Qualche centimetro più bassa e la palla, finendo in rete, avrebbe fornito doppio vantaggio al Milan. Ma le partite di calcio si vincono soltanto con le reti, e gli spagnoli, avendone marcate tre, hanno potuto vincere il confronto. Però le due squadre si sono equivalse a tal punto che la maggior parte degli spettatori ha rimpianto il verdetto. Milan e Real Madrid hanno disputato una grande partita, tenendo in sospeso il risultato sino all'ultimo. Le emozioni furono numerose nei due campi. I belgi, non abituati a simili situazioni, hanno potuto godersi tranquillamente l'incontro, applaudendo l'uno come l'altro, mentre nei due campi opposti c'è stata tanta sofferenza. 
Si era iniziato con il Real all'attacco. Sino al 10' minuto gli spagnoli avevano dominato, poi Danova passò il pallone a Schiaffino, che costrinse il terzino Lesmes a mettere a lato. Gran tiro, al 12', di Schiaffino: parato. Un'azione di Di Stefano lancia Gento al 16', ma Fontana intercetta; indi, su punizione causata da Liedholm, Soldan si tuffa sui piedi di Kopa. Pare andare in vantaggio, il Real Madrid, al 24' minuto, quando esita Bergamaschi e Rial tira da ottima posizione, ma il portiere rossonero ferma la palla con il palmo della mano. Soldan esegue poi una stupenda parata, al 31', su tiro di punizione di Di Stefano. Il primo tempo, giocato assai in sordina dalle due squadre, si conclude con un atterramento di Grillo, due volte agganciato davanti ad Alonso, mentre Danova che aveva ricuperato la palla, la metteva a lato. 
Altra musica nel secondo tempo. Le squadre si lanciano subito con maggior decisione all'attacco. Le occasioni mancate da entrambe le parti sono numerose. Si arriva così, tra emozioni e delusioni, al 15' minuto. Liedholm passa a Danova, che l'allunga a Grillo, il quale centra a mezza altezza: entra Schiaffino che mette in rete: uno a zero per il Milan. Immaginarsi l'entusiasmo per questa inaspettata segnatura. Segue una continuità di azioni rossonere, indi il Read Madrid si porta di nuovo avanti. Joseito spiazza Bergamaschi e Fontana, serve Di Stefano che insacca. Il pareggio è così raggiunto al 29'. E' finita per il Milan? Niente affatto. I tifosi spagnoli esageratamente entusiasti dovranno accettare al 33' una nuova doccia fredda, con un gol di Grillo, su passaggio di Schiaffino. Appena messa però la palla al centro del campo, il Real riacciuffa il Milan con un'azione personale di Rial, imbeccato da Zarraga. Questo avviene al 34'. 
Su fasi alterne finisce la partita di 90 minuti. Breve tregua, poi si ricomincia. Nulla di fatto durante i primi 15', ma nella seguente fase di altrettanti minuti il Real ha più fortuna, ed infila al 2' la rete di Soldan, con un'azione nata su calcio d'angolo. Kopa riprende la respinta di Maldini, dà poi la palla a Rial che l'attraversa a Gento. Breve mira, poi tiro che Soldan, coperto, non può parare: 3 a 2 per il Real Madrid, e fine dell'incontro con la miracolosa parata di Alonso già descritta".