Niederlande - Schweden

Johann Cruijff e Inge Ejderstedt
19 giugno 1974, Westfalenstadion, Dortmund
Campionato del mondo - fase a gironi (gruppo 3)
Alla Pinacoteca dell'Orangerie 1974 viene affisso un altro quadro dai grandi toni vibranti. La Svezia, che nulla ha da perdere, resiste accanitamente alla furia olandese, grazie anche alla prestazione del suo baffuto portiere, Ronnie Hellstrom.

L'Olanda continua a impressionare per l'impianto di gioco. Si gioca a una porta, con mille occasioni da gol fallite di un soffio o neutralizzate dall'estremo svedese. Gli scandinavi non oltrepassano mai la metà campo. Al telecronista spagnolo scappa la parolaccia: "catenaccio". In realtà è il calcio totale olandese che annienta l'avversario. E il risultato è totalmente bugiardo.

E' anche la partita dell'addio del 34enne Piet Keizer, ala sinistra, che non riesce a entrare in sintonia con l'arancia meccanica. Dalla partita successiva sarà sostituito stabilmente dal giovane Rob Rensenbrink. Osserva Brian Glanville che il pareggio strappato dalla Svezia "illustrated Holland's lack of a finisher to exploit the amazing virtuosity of Cruyff". Vero, ma solo se non consideriamo il carattere "universale" di cui dovevano essere portatori gli interpreti del totaalvoetbal. A segnare erano chiamati tutti, non necessariamente un centravanti, che di fatto - in quell'XI mitico - non c'era.

Tra le perle della serata fu anche l'immortale Cruijff Turn (Schegge).