FC Bayern München - Leeds United AFC

Le finali di Coppa dei campioni

28 maggio 1975, Parc des Princes, Paris
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Il commento di Giovanni Arpino (La Stampa, 29 maggio 1975)

"Mai una finale di Coppa Campioni fu tanto fischiata. Dopo uno dei più incredibili catenacci visti a memoria d'uomo e di cronista, il Bayern riacciuffa il suo titolo europeo che sul campo pareva dover perdere in ogni modo: dal punto di vista tecnico e tattico, come resistenza fisica e come capacità reattiva. Un'autentica beffa operata dal kaiser Beckenbauer a danno dei poveri 'vecchietti' del Leeds. Ed è finita a botte tra i tifosi, litigi selvaggi sono scoppiati in ogni angolo dello stadio, cariche di polizia si sono scatenate un po' dovunque, mentre da parte dei francesi neutrali saliva il coro di Mon cher ami indirizzato all'arbitro, che è il cortese modo parigino di dare del cornuto. 
Due soli tiri in porta da parte dei tedeschi; almeno cinque palloni-gol per il Leeds, poi un probabilissimo penalty negato nel primo tempo, più una rete annullata per fuorigioco di posizione. Ma quei due unici tiri in porta del Bayern hanno portato la vittoria per gli uomini di Beckenbauer mentre il gioco monotono, aggressivo e tuttavia troppo antico e prevedibile degli scozzesi [sic] perdeva in fumo tutto il suo possibile arrosto. Tentativi di invasione di campo, controbattuti da autentici placcaggi tipo rugby da parte dei poliziotti, hanno condito una serata ingloriosa, inutilmente feroce e che danneggia - è la verità - il cosiddetto 'più bel gioco del mondo' e ogni sua relativa fama. 
Mentre telefoniamo i tifosi tentano di scardinare le sedie delle curve e il clima di guerriglia si estende, la Coppa è subito sparita tra le braccia del portiere Maier, il migliore tra i tedeschi, gli scozzesi [sic] sono fuggiti dopo un rapido saluto ai loro tifosi. Il Leeds, per le manifestazioni così balorde di questa sera, rischia una gravissima squalifica in campo internazionale. Il Bayern può veramente iniziare domani un pellegrinaggio per ringraziare il miracolo di questa sera: sornione, fortunato, ha fatto tesoro di ogni suo residuo di forza e del massimo cinismo, benché fosse privo di due pedine fondamentali e con un Mueller che ha fatto la bella statuina fino al momento dei due gol. 
Le bastonate e le risse tra tifosi e poliziotti erano cominciate già prima della partita. I gendarmi francesi non nutrono alcun rispetto umano per certe manifestazioni estemporanee, siano condotte da ubriachi o da ingenui sbandieranti: li caricano e setacciano con autentica crudeltà. Parigi, insomma, pretendeva una finalissima di Coppa all'insegna dell'ordine. Si chiude invece con atti che cancellano anche il ricordo della peggiore San Siro. 
Sull'insidioso prato smeraldino del Parco dei Principi ci hanno pensato per primi i bulloni scozzesi ad accendere le micce. Due uomini del Bayern devono essere sostituiti nel primo tempo, tra cui Hoeness, vittima sia di uno scontro sia di una successiva distorsione. La finale cosa insegna dal punto di vista tecnico? Pochissimo che non si potesse prevedere sul piano più tranquillo della critica. Gli uomini del Leeds hanno tentato di avvolgere quelli di Beckenbauer con manovre fitte. Le rispettive marcature a zona favorivano inserimenti e fasi di gioco largo: nessun uomo si è mai sacrificato su un singolo avversario. Ma di qui non sono sbocciati i pur possibili embrioni di gioco vero, e cioè moderno. 
Il Bayern spesso se n'è stato arroccato, conscio del suo logorio e della conseguente necessità di risparmiare le forze, soprattutto in una serata calda dopo la pioggia della vigilia. Più granitico, più fresco atleticamente, il Leeds non è riuscito a sfruttare almeno cinque azioni da gol nel primo tempo. Il suo gioco, tipicamente inglese, con traversoni volanti, non ha mai fatto breccia nel dispositivo arretrato tedesco. 
Insomma, all'apparenza - e sia detto senza invidia alcuna - si è trattato di una partita accanita e rissosa, finché è rimasta nei limiti della regolarità, finché le due vecchie zitelle del calcio europeo si sono reciprocamente aggredite con intenti ancora sportivi. Ma nessuna delle due poteva prevedere una svolta come quella causata dal primo gol in contropiede del Bayern. E nessuno poteva prevedere che il contagio teppistico degli stadi riuscisse ad esprimere la sua rabbia anche in una finale della Coppa dei Campioni, che dovrebbe laureare sia il meglio del gioco sia una festa davvero sportiva. Nessuna delle due squadre viste stasera ricorda neppure lontanamente il famoso Ajax di Cruyff.
Stanno ancora suonando le trombe delle cariche dei poliziotti, unitamente a quelle dei tifosi che si sparpagliano per la metropoli parigina con intenti bellicosi. La notte sarà dura, non solo per i giocatori del Leeds, che erano convinti di farcela, ma soprattutto per le forze dell'ordine. 
Anche i tifosi tedeschi si sono precipitosamente raggruppati per non dover sopportare cariche da parte degli avversari. Gli scoppi dei candelotti lacrimogeni cercano di ridurre i più rissosi alla ragione. Beckenbauer e la sua Coppa sono andati a rinchiudersi chissà dove. La festa, se vogliamo chiamarla festa, è ormai finita".