Le finali di Coppa dei campioni
Coppa dei campioni - finale
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Il commento di Giovanni Arpino su La Stampa (29 maggio 1969)
"Il Milan è campione, ma la partita francamente no. In un'atmosfera accesa, con ventimila olandesi in cilindro, barracani, paludamenti d'ogni genere a strisce biancorosse, la squadra di Rocco si è aggiudicata la Coppa. L'incontro è stato mediocre, tolte alcune fasi veementi, durante il forcing di Cruyff e compagni nei primi venti minuti del secondo tempo. Gli olandesi, a parte Cruyff e Danielsson, del resto strapazzatissimi dalla difesa rossonera, si sono rivelati squadra mediocre, in varie fasi addirittura dilettantistica. Molto animo, molto correre che vai bene, gran foga e resistenza, ma quasi niente altro. Il Milan ha contenuto con esperienza, avarizia, freddezza d'animo le sfuriate dei biancorossi, non ha quasi mai corso autentici pericoli. E del resto la sua difesa non ha certo fatto complimenti. Rivera ha commesso errori notevoli nei primi venti minuti (almeno sei palloni persi nei contrasti), ma ha anche ispirato alleggerimenti preziosi, e ha toccato il pallone del secondo goal di Prati con un'inventiva da sudamericano puro. Insomma povero Ajax, una onesta squadra di provincia che per freschezza, fortuna, errori altrui è arrivata alla finale mentre meritava sì e no di disputare i soli «quarti». Il Milan, data la condizione di vari suoi uomini e il gioco rinsecchito di quest'anno, avrebbe potuto rischiare una Waterloo, ma non questa sera a Madrid, non certo contro una squadra come la biancorossa, generosa quanto affannata e gracile, priva di regìa nella propria metà campo. Onore al Milan, dunque, senza dubbio. Ma la Coppa l'ha conquistata col Celtic e col Manchester. Qui al «Bernabeu» di Madrid ha soltanto messo a frutto i buoni investimenti delle partite condotte contro gli inglesi. Gli ingenui e simpatici capelloni olandesi sono precipitati nella trappola di Rocco come una lepre nella tagliola. Hanno scosso le sbarre di questa tagliola per un buon quarto d'ora nel secondo tempo, ma malgrado il ritmo impresso hanno dovuto subire il maggior peso e soprattutto la maggiore organizzazione del Milan, che sul finire della partita, con un Rivera più registrato e ispirato, ha veramente messo a nudo le deficienze dell'Ajax. I rossoneri sono Campioni d'Europa, la vittoria è più che meritata, gli evviva che salgono al cielo in questa notte freddissima di Madrid compensano una squadra e un allenatore di lunghi patimenti (e anche di varie smentite sul piano tecnico) subiti quest'anno. Ma una vittoria val bene tutte le giustificazioni di rito".