L'incornata di Matrix |
Coppa del mondo - fase a gironi (gruppo E)
Tabellino | Full match * | Sintesi [8:08]
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Ai Mondiali 2006 l'Italia aveva debuttato in modo convincente e liberatorio contro il Ghana. Nella seconda partita del girone, contro gli USA, aveva sofferto l'agonismo degli americani (3 espulsi, di cui due yankees) finendo col pareggiare. Per il passaggio agli ottavi gli azzurri se la giocarono contro la Repubblica Ceca. Giocarono male ma vinsero.
Lippi schierò una mediana a 4 togliendo una punta e avanzando Totti dietro a Gilardino. Sbloccò di testa da calcio d'angolo al 27° Materazzi, subentrato da dieci minuti a Nesta, al terzo infortunio di fila ai Mondiali. Matrix si guadagnò anche i galloni di "Player of the Match", oltre che il posto da titolare. Senza attaccanti e rimasti in dieci, i Cechi ruminarono gioco, concludendo solo con tiri da lontano di Nedved, al suo addio in nazionale. Il contropiede di Inzaghi all'87° scrisse sul tabellino un risultato fin eccessivo.
Semplice e chiara l’analisi di Gianni Mura: “Una brutta Italia fa sognare. La più brutta, da quando siamo arrivati qui in Germania, però ha vinto, e sognare è facoltativo, non obbligatorio. L’Italia vista coi cechi è stata tutto, fuorché una squadra. Il risultato c’è, ma sul piano del gioco sono stati fatti molti passi indietro. Brutta è un aggettivo, riferito all’Italia, che ne contiene altri: slegata, smarrita, inefficace, tesa, balbettante, impaurita, sconcertante. Vincente è l’aggettivo che conta, ma anche davanti alla tv vi sarete accorti di difetti e difettucci. L’Italia ha vinto per due motivi: perché i ceki erano messi peggio e perché sono rimasti in dieci alla fine del primo tempo. Delle tre, è stata decisamente la peggiore partita dell’Italia. Questo mi stupisce, non certo il risultato. Faceva fresco, sui 20 gradi, l’ideale per giocare a calcio in questo caldissimo giugno tedesco”.