La furia rossa |
Campionato del mondo - quarti di finale
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I giornali spagnoli avevano ironizzato sull'eliminazione dell'Italia dal Mondiale 2002 addebitandola più alla supposta mesta broccaggine degli Azzurri che all'arbitraggio di Byron Moreno. "Marca" aveva titolato con sicumera: "A huevo. Corea eliminó a Italia con un gol de oro ... para España". C'era da capirli: mai le Furie Rosse erano andati oltre i quarti di finale in dieci tornei disputati e soffrivano un evidente complesso di inferiorità rispetto al calcio italiano, vincente come loro con i club ma, a differenza loro, anche con la nazionale.
Il pomeriggio del 22 giugno 2002 subirono lo stesso trattamento "ambientale" che avevamo patito noi al turno precedente. L'arbitro stavolta era l'egiziano Gamal Mahmoud Ahmed Al-Ghandour, che insieme ai suoi "assistenti", Michael Ragoonath di Trinidad e Tobago e Ali Tomusangue dell'Uganda, ne fece di cotte e di crude.
Il fatto era che la Spagna non aveva giocato un gran che bene nei turni precedenti. Le vittorie contro Slovenia, Paraguay e Sudafrica erano state a loro volta irrorate da errori arbitrali ma ... a favore degli (poi smemorati) iberici. Negli ottavi erano stati portati ai rigori dalla solita coriacea Irlanda e il 21enne Iker Casillas aveva fatto i miracoli per rimediare a due tiri falliti dai propri compagni.
Anche la Corea arrivò alla lotteria, grazie a due gol regolari annullati agli spagnoli. Casillas non ripeté i miracoli (subì tutti e 5 i tiri) e alla fine fu caccia agli arbitri da parte delle furie (davvero) rosse.
Il polverone mediatico fu planetario perché gli "errori" di Al-Ghandour erano gli ultimi di una striscia lunghissima che aveva funestato e screditato la peggiore rassegna iridata della storia. L'asse tra il designatore turco Erzik e l'organizzatore sudcoreano Chung aveva cucinato alla grande. A farne le spese, gabbato sotto il naso peggio di Franco Carraro (presidente della Federazione Italiana Giuoco Calcio, che almeno era stato trombato ed escluso dal Comitato esecutivo della FIFA), fu lo spagnolo Angel Maria Villar Llona, presidente della Federazione spagnola e membro dell'esecutivo, che ostentò le dimissioni: qualche settimana dopo queste gli valsero la nomina a nuovo presidente del Referees' Committee. Per dire come va il mondo ... Ah: ovviamente il colonnello svizzero deplorò gli errori arbitrali e si finse scandalizzato.