Bobo apre il mondiale |
Campionato del mondo - fase a gironi (gruppo G)
Tabellino | Full match * | Highlights
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L'Italia si era qualificata in scioltezza alla fase finale del Mondiale 2002 sotto la guida di Giovanni Trapattoni, l'allenatore italiano più vincente della storia e grande esponente della migliore tradizione del calcio all'italiana. Il personaggio è straordinario e gode di unanime simpatia. Ma nei mesi di avvicinamento al torneo asiatico la squadra perde scioltezza e gli equilibri interni si incrinano, soprattutto per la suscettibilità di prime donne come Del Piero e Montella. A sua volta il Trap si pregiudica il consenso universale lasciando a casa il 35enne e acciaccato Baggino.
Il debutto in Giappone ci oppone, la sera del 3 giugno 2002 al Sapporo Dome, all'imbelle ed esordiente Ecuador, piegato da una doppietta di Bobo Vieri che non maschera le difficoltà a creare gioco di un centrocampo povero di fosforo affidato a Luigi Di Biagio, Cristiano Doni e Damiano Tommasi, con Francesco Totti, a sua volta acciaccato, dietro a Vieri. Annota Alfio Caruso: "misteriosamente ci danno per favoriti insieme al Brasile". E chiosa: "fatichiamo persino a impostare il contropiede".
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L'Italia si era qualificata in scioltezza alla fase finale del Mondiale 2002 sotto la guida di Giovanni Trapattoni, l'allenatore italiano più vincente della storia e grande esponente della migliore tradizione del calcio all'italiana. Il personaggio è straordinario e gode di unanime simpatia. Ma nei mesi di avvicinamento al torneo asiatico la squadra perde scioltezza e gli equilibri interni si incrinano, soprattutto per la suscettibilità di prime donne come Del Piero e Montella. A sua volta il Trap si pregiudica il consenso universale lasciando a casa il 35enne e acciaccato Baggino.
Il debutto in Giappone ci oppone, la sera del 3 giugno 2002 al Sapporo Dome, all'imbelle ed esordiente Ecuador, piegato da una doppietta di Bobo Vieri che non maschera le difficoltà a creare gioco di un centrocampo povero di fosforo affidato a Luigi Di Biagio, Cristiano Doni e Damiano Tommasi, con Francesco Totti, a sua volta acciaccato, dietro a Vieri. Annota Alfio Caruso: "misteriosamente ci danno per favoriti insieme al Brasile". E chiosa: "fatichiamo persino a impostare il contropiede".