Gli straordinari di Pagliuca |
Campionato del mondo - ottavi di finale
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Orologi all'indietro di sessant'anni, nella memoria, allo Stade Vélodrome. Nei Mondiali del 1938 agli ottavi di finale gli Azzurri di Pozzo, campioni del mondo, vi esibirono il saluto romano per rispondere alle contestazioni degli antifascisti sugli spalti e regolarono con qualche fatica gli scandinavi solo ai supplementari [vedi].
Agli ottavi di France 1998 la fatica fu non minore. Maldini ripropose Del Piero che dopo l'ennesimo gol di Vieri (il quinto in quattro partite ma l'ultimo, purtroppo, del suo torneo) si mangiò più di un'occasione per chiudere la partita. "Poi è catenaccio, secondo le migliori tradizioni della casa", scrive Alfio Caruso. Con svariati salvataggi di Pagliuca. "Segnare, soffrire, sognare. Anche contro i tozzi norvegesi, l'Italia di Cesare Maldini srotola i suoi tappeti di rose e di chiodi" commentò a caldo Roberto Beccantini.
Quando a un quarto d'ora dalla fine Cesarone tolse Del Piero e lo sostituì con Chiesa e non con Baggino venne giù lo stadio di fischi. Ai contestatori Maldini rispose piccato dalla panchina. Davanti ai microfoni argomentò in punta di tattica sull'esclusione di Baggio: "sono affari miei".