Serie A 1969-70: giornata 8

9 novembre 1969

"Una domenica di gran football, con tutte le migliori squadre impegnate in gare decisive: l'elettrocardiogramma del campionato tocca una delle sue punte più alte, a Cagliari come per il derby milanese, a Bologna come a Napoli, dove il new deal juventino è chiamato a dar prova della sua autentica consistenza. I grandi protagonisti sono personalmente chiamati alla ribalta per dare prova o conferma delle loro capacità: Riva contro la difesa romanista stuzzicata dagli implacabili ordini di Helenio, Mazzola e Rivera in un confronto di temi registici ad altissimo livello, Anastasi contro l'organizzazione difensiva napoletana che non «deve» perdere sul terreno casalingo, De Sisti al comando di una Fiorentina che non può arrendersi a Bologna se vuole ancora salvare le proprie chances in campionato. L'urgenza del torneo fa scadere di colpo tutti gli interrogativi nati dalla partita degli azzurri a Roma martedì scorso. Il football non può vivere di ricordi, tutto quanto è accaduto finisce subito nei solai della dimenticanza, il presente è avido, pretende comanda obbliga. E tuttavia gli azzurri di Roma proprio in campionato devono dimostrarsi al massimo di abilità, di forma, di tenuta: per mantenere una maglia, per non perdere prestigio, per rimediare a critiche e a dubbi che solo la placida diplomazia di Valcareggi tende a minimizzare, addirittura a nascondere. Ma Valcareggi è un tecnico sui generis: che alla realtà del campionato oppone, spesso e volentieri, concezioni personalissime. Quando il calcio arriva a questi appuntamenti obbligati, lo si discute con il coltello nascosto sotto il tavolo: la settimana è passata infatti tra un'orgia di dichiarazioni, propositi detti o suggeriti, pronostici perentori o mascherati, interviste fulminanti o bonariamente truccate. Non c'è personaggio che non abbia detto la sua: Herrera che vuole fermare il Cagliari e quindi fa leva astutamente su una supposta simpatia collettiva continentale contro la squadra di Scopigno, la cui fuga in avanti preoccupa piccoli e grandi club; Scopigno che finge tranquillità e distacco più che mai; Rivera che è stanco di sopportare critiche; Heriberto che ha bisogno assoluto di due punti nel derby per mantenere l'Inter sulla pista di decollo; Rocco che non può rassegnarsi a un ruolo secondario avendo ai suoi ordini i campioni del mondo. Ma le parole non fanno calcio, e solo i risultati diranno chi è forte e chi invece si maschera dietro un'abilità dialettica priva di autentici valori sportivi. E' la sorte di queste domeniche febbrili, in cui grandi e piccoli sono tutti affamati di punti, di gol, di vittoria. Oggi, a parte il Cagliari che ha già disteso la falcata, nessun altro è ancora uscito completamente dal guscio, e il gioco delle carte va rimescolato più volte per affiancare alla squadra di Scopigno e Riva dei concorrenti autentici. Una cosa è certa: si batteranno record d'incasso, di presenze negli stadi. Il football ha in se stesso una straordinaria capacità di rilanciarsi, di persuadere gli appassionati, di rigenerarsi da una giornata all'altra. I temi agonistici e tecnici che la domenica offre costituiscono un piatto più che sostanzioso. Speriamo che il campo li risolva, anziché complicarli. Speriamo che da ogni terreno vengano fuori indicazioni autentiche. Il fascino domenicale consiste proprio in questo: quando dalla montagna delle critiche, necessarie e no, esce qualcosa di buono, di nuovo, di vivo, non l'eterno topolino" (Giovanni Arpino, 'La Stampa', 9 novembre 1969).

Riprende dunque il campionato dopo la sosta per la nazionale. Gli azzurri, battuti il Galles (4-1) all'Olimpico, devono battere la Germania Est in una sorta di spareggio, in programma a Napoli il 22 novembre.

Qui sotto i link alle partite per le quali sono disponibili immagini filmate.

Bologna-Fiorentina 2-2
Cagliari-Roma 1-0
Inter-Milan 0-0
Lazio-L.R. Vicenza 1-0
Napoli-Juventus 1-0
Torino-Bari 0-1
Verona-Palermo 2-0

Tutti i tabellini (e gli altri risultati) qui.